Ma non solo.
Questa pagina contiene un breve approfondimento su posizioni teoriche.
La teoria che ho approfondito maggiormente è quella della psicoanalitisi interpersonale umanistica. Partendo dalle teorie di Freud, comprese nel necessario adattamento contestuale (cento anni di differenza!), nelle elaborazioni rivolte al gruppo (Bion) e alla prospettiva relazionale (Ferenczi), con la considerazione del livello sociale (Fromm), superando i falsi miti delle limitazioni della psicoanalisi classica che riportavano una incompatibilità con sofferenze gravi (Arieti) e della interpretazione del livello familiare (Shutzenberger).
Se l’approccio sistemico relazionale (Watzlawick) sembra essere stato in opposizione alla prospettiva psicoanalitica io ho sempre apprezzato considerare anche questo punto di vista, estremamente utile nella comprensione delle dinamiche interpersonali e comunicative.
L’approccio umanista (Rogers) come ha influenzato intere generazioni ha influenzato sicuramente anche me: il potere che ha considerare una persona come soggetto e non oggetto della cura, l’attenzione a non sovrapporsi alle capacità dell’altro.
Vale la pena anche ricorgare altri contributi importanti: la delicatezza di Milton Erickson, la trascendenza di Claudio Naranjo, la concretezza di Kurt Lewin e la gioiosa ironia di Jacob Moreno.